Army of the Dead - recensione
Il film non mi è piaciuto, ma comunque non è tutto da buttare. Procediamo con l'analisi completa.
Army of the Dead inizia con i militari statunitensi che trasportano un container dall'Area 51 estremamente importante, di cui però ignorano il contenuto. Il convoglio viene coinvolto in un incidente causato da una macchina che invade la carreggiata opposta, con il guidatore distratto dal sesso orale praticato dalla sua compagna - e partiamo subito con la prima cavolata - che trasformerà la loro bella giornata - si erano appena sposati a Las Vegas - nel giorno della loro morte e dell'inizio dell'incubo per la città di Las Vegas. Il container si rompe nell'impatto e da lì esce uno zombie che uccide i soldati e insieme a loro, trasformati successivamente all'aggressione in zombie, scende su Las Vegas. La città sarà "murata" e chiusa con dei container che circondano e coprono tutto il suo perimetro, nel mezzo una zona di quarantena e poi il "nuovo" insediamento.Qui, irrompe sulla scena un imprenditore, Hunter Bly, interpretato da Hiroyuki Sanada, che va a trovare in un fast food Scott Ward - il nostro Batista - uno dei pochi sopravvissuti e lo convince a mettere su una squadra, per entrare nella città infestata dagli zombie per aprire e rubare il contenuto della cassaforte di un casinò, contenente 200 milioni di dollari. Ma, come vedremo nel film, l'imprenditore cervava soprattutto altro, mi fermo qui per non spoilerare troppo sul film. Batista mette su questa squadra, in cui ci sarà anche la figliastra inzialmente non prevista, ed entrano nella Las Vegas infestata dagli zombie.
Il film è pieno di piccole imprecisioni, per esempio: prima di entrare nella città infestata dagli zombie, Kate Ward - la figlia di Batista - ha un battibecco con Lily, interpretata da Nora Arnezeder, una ragazza che vive nella zona di quarantena e che aiuta le persone del posto ad entrare a Las Vegas, per rubare un po' di soldi dalle banche e dai casinò, così da poter comprare la loro libertà ed uscire dalla zona di quarantena. Fatto sta che, Kate, colpisce Lily con un pugno e gli spacca il naso; nella scena successiva - che si svolge nello stesso arco temporale di quella del pugno - Lily aveva una naso perfetto, intatto, neanche un po' di sangue secco. Ma forse sono troppo pignolo io. Il problema è che anche la scena finale è un colossale errore; non voglio fare spoiler e dunque - come già fatto precedentemente - mi fermo qui, ma l'incoerenza temporale nella metamorfosi da umano a zombie in seguito ad un morso e come dire, l'eccessivo menefreghismo nei confronti della scienza per quanto riguarda una parte della scena finale, la rendono ridicola, anche per un film di zombie.
Il film è pieno di piccole imprecisioni, per esempio: prima di entrare nella città infestata dagli zombie, Kate Ward - la figlia di Batista - ha un battibecco con Lily, interpretata da Nora Arnezeder, una ragazza che vive nella zona di quarantena e che aiuta le persone del posto ad entrare a Las Vegas, per rubare un po' di soldi dalle banche e dai casinò, così da poter comprare la loro libertà ed uscire dalla zona di quarantena. Fatto sta che, Kate, colpisce Lily con un pugno e gli spacca il naso; nella scena successiva - che si svolge nello stesso arco temporale di quella del pugno - Lily aveva una naso perfetto, intatto, neanche un po' di sangue secco. Ma forse sono troppo pignolo io. Il problema è che anche la scena finale è un colossale errore; non voglio fare spoiler e dunque - come già fatto precedentemente - mi fermo qui, ma l'incoerenza temporale nella metamorfosi da umano a zombie in seguito ad un morso e come dire, l'eccessivo menefreghismo nei confronti della scienza per quanto riguarda una parte della scena finale, la rendono ridicola, anche per un film di zombie.
E parliamo proprio degli zombie: diversi dai soliti zombie, forse anche troppo; gli zombie, per tradizione, sono cadaveri in continua ricerca di carne attratti dal calore - inteso come temperatura corporea - che esseri umani e animali emettono. Non hanno nessuna funzione vitale, anche se, con il passare degli anni, gli zombie sono diventati più forti e resistenti, mantenedo spesso attivi tutti o una parte dei cinque sensi. Ma, gli zombie di Army of the Dead, quantomeno uno di loro, ossia Zeus, che potremmo definire il re degli zombie, il paziente zero, probabilmente quello uscito dal container, esclusa la sua estetica e il fatto che non parla ma emette solo versi, non ha nulla di uno zombie: ha dei riflessi molto sviluppati anche più di un essere umano, prova emozioni, è in grado di amare, è intelligente e soprattutto può mettere incinta una zombie femmina. Qui, il clamore è doppio, dato che anche la donna zombie che riesce a restare incinta è abbastanza inusuale. Belli, invece, gli animali zombie. Bisogna dire due cose però: la fantasia non ha e non deve avere limiti e poi, è stato già annunciato un prequel spin-off diretto da Matthias Schweighöfer - Ludwig Dieter nel film - dal titolo "Army of Thieves" , dove magari scopriremo come sia possibile tutto questo. E il film, Army of the Dead, fa una distinzione netta tra zombie: ci sono gli "Alpha" che sono la forma più vicina a Zeus, agili, forti, veloci e in questa categoria rientrano solo coloro che sono stati morsi proprio da lui, e gli "Shambler" che rappresentano i classici zombie basculanti, stupidi, in grado di seguire solo le fonti di calore, che presi in singolo non rappresentano nessun pericolo. Per ora, dunque, giudizio sospeso in attesa che il prequel fornisca le giuste motivazioni per spiegare tutto ciò, ma se così non fosse sarà un giudizio negativo. Ripeto: la fantasia non deve avere limiti, ma bisogna comunque mantenere un filo con l'originale e di zombie qui, per quanto riguarda Zeus e gli Alpha, vedo poco.
È stata annunciata anche una serie anime chiamata "Army of the Dead: Lost Vegas". Sia la serie anime che il prequel saranno distribuiti da Netflix. Sostanzialmente, è nato un nuovo brand.
La regia non mi è piaciuta per niente: gli attori sembrano spaesati e in attesa che qualcuno gli dica cosa fare. La morte è gestita malissimo; arriva nei momenti in cui non deve arrivare e spesso è telefonata, oppure non arriva quando dovrebbe. Il film dura troppo - 2 ore e 30 - e per un film di questo genere, i momenti splatter sono pochi. Le inquadrature sono buone ma mi aspettavo di più soprattutto in certi momenti carichi di emozione. L'ambientazione di Las Vegas è molto buona e rende l'idea di morte e devastazione.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, i dialoghi non sono tutti da buttare, ma quelli giusti sono messi nei momenti sbagliati. La costruzione dei personaggi, esclusi quelli di Ludwig e Kate Ward, è pessima, molti di loro sembrano degli adolescenti inconsapevoli del mondo che li circonda, e spesso, troppo superuomini che non hanno paura di niente, fattore che non si bilancia per nulla con le scene in cui mostrano paura, terrore, tristezza e dolore. Anche la recitazione non è un granché. Batista - ragazzi lo scriverò sempre così, finché vivrò utilizzerò il suo nome in WWE, non ce la faccio troppi ricordi - come protagonista assoluto, purtroppo, non convince, e mi dispiace, ma forse in futuro migliorerà. Alcuni siti americani sostengono che, Batista, non voleva essere la star di un film di zombie ma che l'abbia fatto solo perché lo ha chiamato Zack Snyder. E si vede.
È stata annunciata anche una serie anime chiamata "Army of the Dead: Lost Vegas". Sia la serie anime che il prequel saranno distribuiti da Netflix. Sostanzialmente, è nato un nuovo brand.
La regia non mi è piaciuta per niente: gli attori sembrano spaesati e in attesa che qualcuno gli dica cosa fare. La morte è gestita malissimo; arriva nei momenti in cui non deve arrivare e spesso è telefonata, oppure non arriva quando dovrebbe. Il film dura troppo - 2 ore e 30 - e per un film di questo genere, i momenti splatter sono pochi. Le inquadrature sono buone ma mi aspettavo di più soprattutto in certi momenti carichi di emozione. L'ambientazione di Las Vegas è molto buona e rende l'idea di morte e devastazione.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, i dialoghi non sono tutti da buttare, ma quelli giusti sono messi nei momenti sbagliati. La costruzione dei personaggi, esclusi quelli di Ludwig e Kate Ward, è pessima, molti di loro sembrano degli adolescenti inconsapevoli del mondo che li circonda, e spesso, troppo superuomini che non hanno paura di niente, fattore che non si bilancia per nulla con le scene in cui mostrano paura, terrore, tristezza e dolore. Anche la recitazione non è un granché. Batista - ragazzi lo scriverò sempre così, finché vivrò utilizzerò il suo nome in WWE, non ce la faccio troppi ricordi - come protagonista assoluto, purtroppo, non convince, e mi dispiace, ma forse in futuro migliorerà. Alcuni siti americani sostengono che, Batista, non voleva essere la star di un film di zombie ma che l'abbia fatto solo perché lo ha chiamato Zack Snyder. E si vede.
Però questo film ha fatto anche cose buone; le scene d'azione, proprio come quelle splatter, sono molto belle. Ed anche le colonne sonore sono da mettere tra gli aspetti assolutamente positivi di questo film.
Army of the Dead è un film con grosse carenze e pieno di piccoli errori. Quelle poche cose buone fatte all'interno di questa pellicola, devono essere le basi su cui far poggiare il prequel e la serie anime, insieme ad una revisione della storia che dia delle valide motivazioni sul comportamento atipico degli zombie Alpha e sull'origine di Zeus.
Army of the Dead è un film con grosse carenze e pieno di piccoli errori. Quelle poche cose buone fatte all'interno di questa pellicola, devono essere le basi su cui far poggiare il prequel e la serie anime, insieme ad una revisione della storia che dia delle valide motivazioni sul comportamento atipico degli zombie Alpha e sull'origine di Zeus.
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