Il wrestling è in crisi?

La WWE ieri ha rilasciato molte superstar. Sappiamo benissimo dai suoi bilanci che scoppia di salute, e nonostante le limitazioni della pandemia, negli ultimi due anni il suo fatturato è cresciuto notevolmente. Quel "taglio al bilancio" che giustifica ogni licenziamento, è un modo garbato per risolvere dispute personali, contrattuali, problemi di natura creativa e di gestione del wrestler in questione, ergo, significa "non possiamo più collaborare", "non abbiamo più bisogno di te", "dobbiamo fare posto ad una nuova superstar" e via discorrendo. 


Fino ad oggi la AEW è la casa di molte superstar rilasciate dalla WWE. Ma fino a quando potrà essere così? La AEW non ha fondi illimitati, ha un solo roster che ha quasi raggiunto il suo livello di saturazione, non potrà fare molti acquisti ancora. Fino a quando non avrà lo spazio televisivo necessario, gli sponsor e i fondi per rendere Rampage il reale secondo roster della federazione, e non più una semplice ora di aggiunta a Dynamite, la compagnia non potrà spingersi oltre una certa soglia. Altrimenti, anche lei, per fare posto a nuove superstar dovrà licenziare quelle che ha attualmente sotto contratto. 


E dove finiranno tutti gli esuli di queste due grandi federazioni? Impact Wrestling non naviga nell'oro. La federazione sta provando a rilanciarsi cercando nuovi accordi con network televisivi (si parla di ESPN), nuovi sponsor e investendo nell'acquisto di nuovi wrestler, alcuni di loro hanno già debuttato a Bound For Glory, altri probabilmente lo faranno nell'immediato futuro, rumors parlano di un possibile arrivo di Braun Strowman. Ma Impact non può spendere più di tanto. Ha fondi e risorse ben più limitate della AEW. Mi piacerebbe tantissimo rivedere Franky Monet o meglio Taya nella federazione, così come Karrion Kross e Scarlett, e quanto sarebbe bello poter vedere Keith Lee che domina la X-Division, e può darsi anche che Impact ci riesca a metterli sotto contratto, ma poi deve fermarsi se non cresce ulteriormente. Non potrà più muoversi sul mercato. E tutti gli altri, come gli esuli della ROH, per esempio, che fine faranno?

A proposito della ROH, il prossimo 11 dicembre disputerà il suo ultimo evento e poi chiuderà i battenti. La dirigenza, negli scorsi giorni, ha precisato che non si tratta di una chiusura vera e propria, la federazione tornerà attiva ma non sanno quando. Stanno lavorando ad una nuova Ring of Honor ma non sappiamo quando il progetto vedrà la luce. Per ora è fuori dai giochi. Le altre indie non stanno messe bene, e più di tanti sforzi economici non possono farli.

Il mondo del wrestling, WWE, AEW e Impact a parte, sta vivendo un momento di crisi. Il sistema ha risentito e risente ancora tanto delle limitazioni della pandemia. Tanti investimenti sono stati sbagliati, e come spesso capita, se le federazioni vanno bene economicamente, le società che detengono il controllo di esse sono in crisi e la prima cosa che fanno è tagliare fondi al wrestling, ritenuto spesso superfluo rispetto ad altri settori economici e di spettacolo.

Deve crescere tutto il movimento wrestling se non vogliamo più vivere situazioni così. Dobbiamo lavorare per una popolarità della disciplina più ampia e migliore. Mettere da parte ogni risentimento e bloccare ogni stupida guerra, ed io questo lo dico sempre. Seguire il wrestling in maniera legale combattendo lo streaming illegale che reca danni enormi a tutte le federazioni. E soprattutto, dobbiamo sperare in nuovi investitori, che pompano soldi e che portano alla disciplina molta attenzione mediatica.

Viva il wrestling!   

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